Malinconia Domenicale
La malinconia ha troppi perché oppure nessuno, è quel
sentimento che riguarda le possibilità sospese di vite parallele e di sogni
sfumati all’alba. La malinconia era la sola cosa che mi fosse vicina quando tu
eri lontana.
Così mi ritrovo a scriverti parole che mai leggerai ma che
dentro di te hanno l’eco. Ho avuto i tuoi sorrisi più belli, le tue lacrime più
vere, ci siamo saccheggiati le prime volte, quel che avanza per gli altri sono
soltanto copie di quell’illusione dei nostri vent’anni, rappresentazioni tristi
di una favola bella.
L’amarezza scorre nelle mie vene mista al sole e al vino di
queste domeniche fatte di una inevitabile solitudine. I nostri sogni ci hanno
abbandonato, ed io e te soli e spezzati lontani nel mondo siamo simili a quelle
bottiglie con un messaggio indecifrabile perse in un oceano troppo grande per
farsi leggere.
Il futuro è così diverso da dove abitavano i nostri occhi
innamorati, le tue pupille calde d’amore e di pianto sono il luogo più santo
che abbia mai conosciuto, quel santuario che non frequento più in queste
domeniche fatte di noia, pioggia e musica.
I miei occhi miopi sono due bicchieri riempiti di nostalgia
su cui bottiglie infinite continuano a spandere un buio progressivo.
L’autunno sta arrivando e ho quell’idea pazza di partire e
fuggirlo ed andare incontro all’estate per scaldarmi sotto altri soli, sotto
altre latitudini, sotto altre donne per fuggire l’ombra del sole del tuo amore,
ormai scomparso dalle meridiane delle mie braccia.
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